Da: Carmine Paul Alexander Tedesco - Avvocato
Con atto di citazione del 6 novembre 2012, la XXX s. p. a. conveniva la YYY dinanzi al Tribunale di Vicenza, per sentir dichiarare la nullità per mancanza dell’oggetto, o in subordine la risoluzione per inadempimento del contratto preliminare sottoscritto dalle parti in data 6 maggio 2008 in Vicenza, con conseguente condanna alla restituzione della somma di € 375.000,00. Unite, 23 luglio 2021, n. 21665), la quale era volta ad “accertare e dichiarare la nullità del contratto preliminare sottoscritto in data 6 maggio 2008 in Vicenza tra la XXX S. p. A. e la YYY per tutte le ragioni esposte in narrativa, ed in particolare per la mancanza dell’oggetto, e per l’effetto condannare la convenuta alla restituzione della somma di euro 375.000,00.
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Le pattuizioni contenute in un contratto che siano dirette ad eludere, in tutto o in parte, la normativa fiscale, non implicano di per sé la nullità del contratto stesso, trovando nel sistema tributario le relative sanzioni (Sez. Il divieto di abuso del diritto in materia tributaria si traduce in un principio generale che opera esclusivamente nei confronti del fisco per individuare la base imponibile di una determinata operazione o il reddito di un determinato soggetto o il disconoscimento della possibilità di ottenere determinate deduzioni ma la sua affermazione non incide sulla validità del contratto nei rapporti tra le parti contraenti.
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Nel caso esaminato, la Corte territoriale accertava in fatto che la società committente dei lavori non aveva nominato per il cantiere un suo responsabile della sicurezza. E’ pur vero che è espressamente prevista dalla normativa di settore (prima, il Decreto Legislativo n. 626 del 1994, articolo 7; ora, trasfuso sostanzialmente nel Decreto Legislativo n. 81 del 2008, articolo 26) tutta una serie di obblighi a carico del committente connessi ai contratti di appalto o d’opera o di somministrazione.
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In tema di licenziamento disciplinare del dirigente ciò che viene in rilievo è la giustificatezza che non si identifica con la giusta causa. Nel caso esaminato dalla Suprema Corte, il Tribunale di Padova aveva respinto l’impugnazione del licenziamento intimato a ricorrente a seguito di contestazione disciplinare dell’1.2.2008, quale dirigente della *** spa dal dicembre 2003 con ruolo di assistente/consigliere del Presidente della società e ha conseguentemente rigettato le domande di condanna della società al pagamento di Euro 153.074,07 a titolo di indennità di mancata preavviso e di Euro 476.233,34 a titolo di indennità supplementare ex articoli 19 e 22 CCNL Dirigenti, nonché di quanto spettante per ricalcolo del TFR in ragione di tale indennità.
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1665, comma 4° c. c. , è necessario distinguere tra atto di “consegna” e atto di “accettazione” dell’opera. In particolare, il presupposto dell’accettazione tacita è costituito dalla consegna dell’opera al committente (alla quale è parificabile l’immissione nel possesso) e, come fatto concludente, la ricezione senza riserve da parte di quest’ultimo, anche se non si sia proceduto alla verifica (Sez.
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